Dopo i volumi di Virginia Woolf e Katherine Mansfield, con la pubblicazione di questi cinque racconti di D.H. Lawrence (1885-1930) si completa la triade dedicata a tre degli assoluti protagonisti del modernismo inglese, legati non solo da vicende personali, ma anche, e soprattutto, da un rapporto di reciproche influenze letterarie e stilistiche, intriso di profonda ammirazione e immancabili rivalità.
Se le voci di Virginia Woolf e Katherine Mansfield risuonano, in forma autobiografica, dall’interno di un universo femminile indagato - con sensibilità e personalità spesso antitetiche - nella sua genesi e nel suo divenire, quella di Lawrence è la voce di un’alterità che tenta, con sguardo disincantato e spesso provocatorio, di restituire la complessità di un mondo dal cui insondabile mistero è profondamente affascinato (nonché, in ultima analisi, irrimediabilmente escluso).
In questi “Ritratti di donna” Lawrence riesce a cogliere, con straordinaria sensibilità psicologica, la gamma di sfumature di cui si compongono queste esistenze, in bilico tra la sottomissione e la volontà di rivolta nei confronti di un universo maschile del quale sono, al tempo stesso, vittime e carnefici.
Biografia dell'autore
David Herbert Lawrence

David Herbert Lawrence (1885-1930), il cui nome rimane legato alla scandalosa fama del suo romanzo più celebre, L’amante di Lady Chatterley, è uno dei maggiori protagonisti della letteratura inglese del Novecento.
Al centro della sua ampia e variegata opera di romanziere, saggista e poeta è l’esplorazione di temi quali il desiderio e la psicologia femminile, nel rapporto con la controparte maschile e nel più ampio contesto del conflitto tra una sensibilità istintiva e la disumanizzazione dei rapporti messa in atto dalla modernità.
Nato da una famiglia di minatori nel nord dell’Inghilterra, riesce ad ottenere un’istruzione universitaria e a mantenersi come maestro di scuola elementare. Ancora studente, pubblica i suoi primi racconti. Rompe un fidanzamento per fuggire in Germania con la moglie di uno dei suoi professori, la nobile Frieda von Richthofen, che sposerà pochi anni dopo. Tornati in Inghilterra, durante la guerra vivono prevalentemente in Cornovaglia, a stretto contatto con la scrittrice Katherine Mansfield e suo marito John Murry.
Ormai in grado di sostentarsi con i frutti del proprio lavoro di scrittore - ha pubblicato i romanzi L’’Arcobaleno nel 1915 e Donne innamorate nel 1920 - intraprende, con Frieda, una serie di viaggi in Italia, Ceylon, Australia e infine New Mexico, dove scelgono di stabilirsi. Malato di tubercolosi, rientra in Europa, soggiornando tra l’Italia e il sud della Francia. Muore a Vence il 2 marzo 1930.
Rispondiamo a Vittorio Cataldi. No, fra i 5 racconti non è incluso "The Lost Girl".
I cinque racconti sono:
The White Stocking (La calza bianca)
The Christening (Il battesimo)
You touched me (Mi hai toccato)
Ticket, Please (Biglietti, prego)
In love (Innamorato)
Tra questi 5 racconti c'è anche "La ragazza perduta?"