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L'oblio della filosofia

L'oblio della filosofia

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Si dice che il nostro tempo avrebbe dimenticato la vera filosofia e i suoi doveri. Affinché la questione non sia illusoria non serve però ritornare alle determinazioni del senso ricavate dal passato (ai Valori..). Esiste una questione del senso: ma essa è davanti a noi.

18,00
 
Formato Libro
Temi Filosofia
Collana Tessitori contemporanei
Pagine 119
Pubblicazione 11/-000
ISBN/EAN 9788836300693

Da più parti ci viene annunciato che il nostro tempo avrebbe dimenticato la vera filosofia, i suoi autentici doveri e la sua sana riflessione.  Non bisogna affrettarsi a dire che questa agitazione è vana. C'è infatti almeno un senso perchè la questione sia posta e non è solo negativo, come quando affermiamo, con ragione, che è sospeso il senso della storia, o quello della vita civile, o quello della comunicazione. Affinché la questione non sia vana o illusoria non serve però ritornare alle determinazioni del senso ricavate dal nostro passato. Non si può fare ritorno né a Dio, né a Kant, né ai Valori. Questo senso può assumere solo la forma di un'apertura. Cosa significa tutto ciò?  La dimensione dell'aperto è quella secondo cui niente (o niente di essenziale) è acquisito o deposto e secondo cui tutto ciò che è essenziale accade. Dunque, è anche quella dimensione secondo cui il pensiero non ha nulla che sia semplicemente a disposizione della (sua) padronanza. Ed è anche di conseguenza, la dimensione secondo cui il "senso" è ben lontano  dall'essere identico al "significato". Poiché il significato è il senso individuato, mentre il senso risiede forse solo nel venire di un significato possibile. E' in questa direzione che bisogna cercare di pensare.
 

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