Semplice e concentrato, nello stesso tempo pieno di una segreta pietà, inflessibile e rigoroso. È ammirevole che con un tema come quello del "nulla" - al centro di tanti studi di carattere filosofico - l'autrice abbia saputo scrivere un libro così tenero e vivo. E lo è anche il fatto che sia riuscita a creare dalla "vuota" intimità del personaggio, tutto un mondo. Che cos'è, dunque, quel che ci dice l'eroe di questo romanzo, quest'uomo che "non ha niente da dire"? "Niente" e, questo niente - che è quello di tutti noi - si converte, per il mero fatto di farsene carico, in "tutto": in consolidamento della solidarietà e della fratellanza fra gli uomini. E così, un libro "individualista" risulta fraterno, poiché ogni uomo che si fa carico della propria condizione solitaria, del suo niente, si fa anche carico della condizione fatale degli uomini della nostra epoca e può partecipare al loro destino generale e condividerlo. Coloro che sanno di non avere niente hanno tutto: la solitudine condivisa, la fratellanza nell'abbandono, la lotta e la ricerca.
Solitaria conversazione con il nulla

autore: Josefina Vincens
Semplice e concentrato, inflessibile e rigoroso e, nello stesso tempo, pieno di una segreta pietà. Poiché coloro che sanno di non avere "niente", in realtà hanno "tutto": la solitudine condivisa, la fratellanza nell'abbandono, la lotta e la ricerca.
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Temi | Narrativa |
Collana | Incanti |
Pagine | 185 |
Pubblicazione | 11/-000 |
ISBN/EAN | 9788836300297 |